Dal Padel… alla brace

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Dal Padel… alla brace

Golfo di Noto
Pubblicato da Giuseppe LISSANDRELLO in Suggestioni e riflessioni · 20 Giugno 2021
Tags: padel
Estate 2021. Estate della ripartenza post Covid. Tutti pronti appena rientrati in zona bianca a riprendere le buone e sane tradizioni estive. Serate all’aperto e falo’ sulla spiaggia (dove si può!) non dappertutto.



Estate degli Europei di calcio e delle olimpiadi di Tokio. Ma quest’anno s’inserisce un nuovo elemento come un tormentone musicale: il gioco del Padel. Dal web apprendiamo che il Padel è un gioco divertente che può essere praticato da persone di diversa età, sesso, condizioni tecniche e fisiche.
E’ una disciplina vantaggiosa per tutti gli sportivi: può essere un motivo di divertimento e può essere anche semplicemente un’occasione di incontro e di “ritrovo”; può diventare nello stesso tempo una valida attività motoria senza movimenti aggressivi per tenersi in forma; può essere un'attività praticata da tutta la famiglia; può essere gratificante in termini di risultati sportivi. I campi sono sia all'aperto che indoor.
La racchetta è una "pala" solida e forata tale da renderla più leggera, la cui lunghezza massima non supera i 45,50 cm.
Questo sport non è una novità esiste da 50 anni anche se in Italia solo nel 2008 è stato riconosciuto dal Coni come disciplina sportiva agonistica e ha visto nel 2019 la vittoria agli europei della squadra italiana. Il campo è lungo 20 m e largo 10 m, con muro delimitante che è alto 3 m su gran parte dei lati e 4 m sulla parete di fondo. Le porzioni di parete più a ridosso della rete sono costituite da una specie di grata (o griglia) metallica che rende imprevedibile il rimbalzo, mentre i restanti pannelli sono generalmente in vetro.

Per iniziare, il punto si batte dietro la propria linea di servizio, da sotto (a differenza del tennis) e facendo rimbalzare la pallina prima per terra. Il servizio deve seguire una traiettoria diagonale verso l'opposta area di battuta dell'avversario, colpendola di dritto o di rovescio. Con l'eccezione della risposta, i giocatori possono colpire la palla prendendola al volo o dopo il primo rimbalzo sul proprio campo; la pallina può colpire quante sponde possibile dopo il primo rimbalzo, ma un secondo rimbalzo a terra decreterà il punto per l'avversario, come nel tennis. In virtù di questa regola, è permesso ai giocatori di uscire dall'area di gioco per recuperare la pallina prima che quest' ultima effettui il secondo rimbalzo. Inoltre, i giocatori possono mandare la palla contro la porzione di vetro della parete della propria metà campo affinché questa passi sopra la rete verso il campo dell'antagonista. La palla deve sempre rimbalzare prima per terra una volta superata la rete per essere in gioco e dunque non può toccare al volo la parete delimitante la metà campo dell'avversario, perché in quel caso verrebbe considerata out. La principale forma di gioco professionistica, per esempio fra il circuito World Padel Tour, è il doppio (maschile, femminile o misto). Anche il compianto Maradona giocava a padel.
 
La storia c’insegna che nasce negli anni 70 in Messico. Per pura casualità il magnate messicano Enrique Corcuera voleva creare uno spazio nella sua dimora dove costruire un campo da tennis, ma trattandosi di uno spazio limitato per un tradizionale campo da tennis, decise di sfruttare una piccola area delimitata da alcune murature e con della reti metalliche per impedire alla palla di uscire dal campo.

Nel mondo ad oggi si contano almeno 12 milioni di giocatori distribuiti in 78 paesi, le Federazioni Nazionali riconosciute dalla International Padel Federation sono solamente 34 e, pertanto, la strada per l’ammissione ai Giochi Olimpici sembra ancora lunga ma tutti i numeri e la storia ripercorsa finora ci forniscono ottime prospettive di crescita per uno sport davvero aperto a tutti senza alcuna distinzione tra professionisti e amatori. In Italia secondo dei dati statistici del 2020 si stimano almeno 350.000 giocatori di Padel! Un gran bel numero.

Potremmo dire che il Padel sta allo sport come Zara sta alla moda.  In realtà il Padel come abbiamo scritto in Italia esiste dal 91’ però per le leggi della complessità solo da qualche anno ha avuto l’esplosione in tutto lo stivale italico.  A Siracusa ed in tutta la provincia i campi di padel si sono moltiplicati di numero, rapidamente. E’ una delle prime città del sud Italia per numero di campi e di praticanti. Questo sport diventa un volano per la società e per l’economia (oltre le racchette esiste tutto un merchandising dell’universo padel). Solitamente i campi di padel sono all’interno di club privati dove ci si incontra anche per socializzare. Quindi fra una partita ed una grigliata di carne o di pesce le persone ritrovano il gusto di stare insieme in piccoli gruppi, lontani da quelle masse nevrotiche che si formano il sabato sera dove gli altri sono visti come dei competitors per il parcheggio o per il posto in pizzeria. Non sarà uno sport nobile sicuramente populista ma in questo caso va bene. Quindi i turisti amanti del padel che sceglieranno la Sicilia e soprattutto,  Siracusa e provincia,  non avranno problemi a trovare il campo per giocare e conoscere tanti indigeni padelliani!!! Fra il buon cibo e la grande ospitalità che ci contraddistingue chissà se si riusciranno a superare quei pregiudizi beceri sui siciliani mafiosi ancora presenti nel nord Italia ed in Europa. Qualcuno sottovoce sta facendo girare una notizia ancora tutta da verificare!  Per gli amanti delle notti sensuali sotto la luna africana (siamo più a sud di Tunisi!) si potrebbero organizzare delle partite a “stripadel” chi perde si spoglia. Ma questo “cicaleccio” lasciamolo come un’ulteriore suggestione per i cuori ardimentosi. Per noi già basta pensare che  passare dal padel alla brace e viceversa per una volta non sia azione funesta ma godereccia.










Giuseppe LISSANDRELLO


Giuseppe Lissandrello siciliano classe 72 dopo la maturità classica conseguita al liceo classico T. Gargallo di Siracusa si trasferisce a Roma per intraprendere gli studi in psicologia clinica e di comunità all’università “La Sapienza”in quegli anni universitari Lissandrello continua la sua passione per il teatro e per la letteratura, iniziata al liceo, frequentando salotti poetici , teatri off come la sala teatro della casa dello studente di via De Lollis.,centri sociali , circoli universitari,collettivi studenteschi. Nel1996 viene eletto presidente nazionale dei giovani poeti in seno al “Centro ricerche di poesia e storia delle poetiche” dell’illustre e controverso letterato Gaetano Salveti. Partecipa a convegni e organizza eventi culturali “originali” come le serate di reading  alla discoteca Rendez-vous di Piazza del Popolo denominate  “ Poesia progressive” . Promuove la poesia dialettale italiana e la poesia americana della beat generation si esibisce nei pub di San Lorenzo assieme all’attore guitto calabrese Amedeo Fusco .
Appassionato di letteratura erotica in quegli anni comincia a scrivere piccoli monologhi, poesie e raccontini molto apprezzati per la passione  erotica che esprimono. Frequenta ambienti culturali milanesi introdotto dall’amico di sempre Silvio Aparo( con il quale dopo un decennio s’imbatte in un’avventura editoriale fondando la casa editrice indipendente più a Sud d’Italia la “Melino Nerella edizioni”. Sempre a Roma entra in contatto con personaggi del cinema e partecipa a delle trasmissioni in tv locali romane come esperto di letteratura erotica. Fa conoscere al pubblico romano le poesie del poeta catanese Domenico Tempio. Dopo un anno da bersagliere nel 99 si laurea in Psicologia clinica e di comunità.
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