Riserva naturale di Vendicari - Golfo di Noto

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RISERVA DI VENDICARI
La Riserva naturale orientata Oasi Faunistica di Vendicari è un'area naturale protetta sita tra Noto e Marzamemi. Particolarmente importante per la presenza di pantani che fungono da luogo di sosta nella migrazione degli uccelli. Prevista da una legge della Regione Siciliana del  1981, la riserva è stata ufficialmente istituita con  D.A. del 14 marzo 1984, ed è stata resa effettivamente fruibile nel 1989. È gestita dall'Azienda Regionale Foreste Demaniali.
È anche zona umida di "importanza internazionale" ai sensi della convenzione di Ramsar, riconosciuta con decreto del 20 ottobre 1984.

Storia
All'interno della Riserva la storia umana mostra una lunga permanenza. Vi sono diversi insediamenti archeologici e architettonici che testimoniano la vita dell'uomo in questi luoghi sin dall'epoca greca. È possibile trovare infatti le tracce di vasche-deposito di un antico stabilimento per la lavorazione del pesce di età ellenistica, accanto alle quali si è scoperta anche una piccola necropoli.

Territorio
La Riserva di Vendicari si estende per circa 1512 ettari; qui si trova in una stretta fascia costiera acquitrinosa, di fondamentale importanza per le specie di uccelli migratori. Infatti la presenza dei vasti pantani dall'elevata salinità ha contribuito alla creazione di un ecosistema che è punto di riferimento per gli uccelli che, provenienti dall'Africa (distante 350 km circa in linea d'aria), sostano qui numerosi prima di raggiungere le mete migratorie in tutta Europa. In effetti, l'area della riserva si trova ad una latitudine inferiore a quella di Tunisi.
La riserva è una zona umida costiera di alto valore biologico per la presenza di biotopi differenti: costa rocciosa, costa sabbiosa, macchia mediterranea, pantani (salmastri e d'acqua dolce), saline, garighe e aree coltivate.
I pantani Piccolo, Grande, Roveto e i due minori (Sichilli e Scirbia, collegati al solo Roveto) sono separati l'uno dall'altro solo da poche decine di metri: essi rappresentano il fulcro della riserva.
Quattro sono gli accessi alla riserva: uno in zona Eloro (il più a nord), uno in zona Calamosche, l'ingresso principale all'altezza della Torre Sveva e, infine, quello di Cittadella dei Maccari (sede dell'insediamento bizantino di cui resta un tempietto e la necropoli).
La riserva è ricca di spiagge: a nord quella di Eloro, con accanto la spiaggia di Marianelli, Calamosche, la spiaggia di Vendicari (nei pressi della tonnara) e a sud la spiaggia di San Lorenzo.

Flora
Le caratteristiche dell'ecosistema della riserva di Vendicari hanno favorito una molteplice vegetazione.
Vendicari, in quanto "zona umida costiera", è ricca di acque, ma ad alto tenore di salinità. Pertanto nei suoi ecosistemi possono vivere solo quegli organismi vegetali e animali in grado di adattarsi a tale ambiente.
Le piante alofite (che si adattano, cioè, a terreni ad alta concentrazione di sale) si sono sviluppate in modo da eliminare i sali in eccesso, le succulente accumulano nei tessuti riserve d'acqua dolce; altre piante come il ginepro, le tamerici e le salicornie con la riduzione delle superfici fogliari minimizzano la traspirazione e la perdita d'acqua.
La fascia costiera di Vendicari è un continuo alternarsi di tratti sabbiosi e tratti rocciosi. Di conseguenza, la vegetazione presenta una corrispondente alternanza tra associazioni di piante rupicole ed associazioni di piante psammofile (amanti della sabbia).

Fauna
Numerose sono le specie di uccelli che sostano a Vendicari: i trampolieri, gli aironi cinerini, le cicogne, i fenicotteri e, inoltre, il germano reale, i gabbiani, i cormorani e il cavaliere d'Italia che sosta qui nel suo viaggio dal deserto del Sahara ai luoghi di nidificazione nel nord Europa. Il mese di dicembre è il migliore per l'osservazione degli uccelli.
Oltre agli uccelli, a Vendicari sono presenti anfibi come il rospo smeraldino (Bufotes boulengeri siculus), alofilo e molto più raro del rospo comune (Bufo bufo); tra i rettili è facile incontrare il biacco (Hierophis viridiflavus), un serpente di medie dimensioni, il colubro leopardino (Elaphe situla) e la tartaruga palustre siciliana (Emys trinacris).
Tra i mammiferi presenti si ricordano la volpe, il riccio, l'istrice e il coniglio selvatico.

Fonte: Wikipedia

Foto: Giuseppe IUVARA
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