IL MARE di Giuseppe CUGNO

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IL MARE di Giuseppe CUGNO

Golfo di Noto
Pubblicato da Giuseppe CUGNO in Territorio e ambiente · 6 Maggio 2020
Tags: MareVendicari
  • E’ l'arrivo di tutto. È l'inizio di tutto. È connesso con la terra e il cielo. Respira. Pulsa. Interagisce con l'atmosfera attraverso la sua pelle. La pelle del mare è la sottilissima striscia superficiale di scambio con l'atmosfera. Origina nuvole→ piogge→ acqua→ neve→ ghiacciai→ laghi→ acquiferi→ fiumi e di nuovo→ Mare→...



  • Il mare è vita. Morto il mare, morto l'uomo. Crea persino le rocce che poi si fanno montagne. E’ libero. Si muove sempre, non si ferma mai. Si muove anche quando sembra fermo. Sembra conosciuto, ma non lo è. E’ una risorsa immensa. È un serbatoio di energia enorme, la accumula e la restituisce. Accumula calore nel caldo e lo porta nel freddo coi “fiumi” delle correnti marine, e viceversa. Rinfresca il caldo e riscalda il freddo. Agisce dove serve e quando serve. Si muove quando il vento lo spinge, ma un po' in ritardo. Quando il vento non lo spinge più, si muove ancora come un volano. Se il vento di colpo lo spinge all'incontrario, l'onda va ancora da un lato e gli spruzzi nebulizzati dall’altro. E’ tutta salute (immagini dal mare di Sicilia del Golfo di Noto, Avola-Gallina, Vendicari; foto di Maurizio Cugno). Ti svela tante notizie, scritte nelle sue onde: basse, alte, altissime, lunghe, lisce, spigolose, corte, fitte, incrociate, trasversali. Come è stata l’onda più alta di sempre del pianeta?

  • ️Ossigena la terra, purifica l’ambiente. Inghiotte impurità, polveri sottili, abbatte gli allergeni. E’ terapeutico, non con tutti allo stesso modo. C'è chi lo cerca, c'è chi lo respinge. Gira in tutte le direzioni, ma predilige quelle di scenari meteorologici d’abitudine. Intercetta e incamera tonnellate di fine sabbia fertilizzante dalle immense fornaci desertiche. È buono quando il tempo è buono. È cattivo quando il tempo è cattivo. E’ fatto così, un po’.. suscettibile. È più azzurro quando il cielo è più azzurro. E’ luminoso quando il cielo è luminoso. È torbido quando il cielo è torbido. Grigio il cielo, grigio il mare, e.. scompare l’orizzonte. E’ liscio come l’olio, increspato, spumeggiante, vitreo, trasparente, cristallino, tumultuoso, plumbeo, scuro, aggressivo, tempestoso, cattivo irriconoscibile. Se pensi d'averlo visto al massimo dell'arrabbiatura, un giorno si mostrerà ancora più arrabbiato. Se pensi d'averlo visto al massimo d'azzurro turchese, un giorno si mostrerà ancora più azzurro turchese.

Grazie, Pippo Cugno






Giuseppe CUGNO


SPECCHIO SINTETICO
Dalla Geologia, specialista di Ambiente, Territorio, Clima e Meteorologia del Mediterraneo, docente universitario a contratto.  Dal rilevamento geologico di base ha proseguito il naturale sviluppo della ricerca all’ambiente terrestre, atmosferico, marino, a cominciare dalla Sicilia sud orientale. Questi alcuni dei risultati più significativi: la ricerca sugli “Scenari Meteorologici Ambientali Mediterranei” con gli effetti sull’inquinamento atmosferico “quando, dove, perché”; la dedizione totale (una storia) per studi conoscitivi, pubblicazione, divulgazione e difesa della Riserva Naturale di Cava Grande del Fiume Cassibile; l’applicazione delle ricerche geologiche per la determinante salvaguardia di sorgenti d’acqua pura ad uso idropotabile nei Monti Iblei.
 
Tutto inizia dalla palestra di ricerca della Sicilia sud orientale. L’esperienza è maturata, prima, nella conoscenza diretta a macchia d’olio del territorio così com’è (per programma cartografia geologica, e sedimentologia, con Università di Catania), dopo, nell’uso professionale d’indirizzo per le Amministrazioni pubbliche, a concentrare gli obiettivi sulle vocazioni d’uso del territorio e dell’ambiente in tutte le sue espressioni. Gli obiettivi conoscitivi d’insieme ambientale, terrestre, costiero, marino, atmosferico, mirati sin dai semi delle tesi di laurea, sono stati perseguiti uno per uno coltivando il naturale sviluppo della ricerca nel sud est dei Monti Iblei, dall’altipiano terrazzi marini della pianura costiera → litorale emerso-sommerso → mare e sorgenti subacquee → al clima della Sicilia sud orientale, da questo seme è partito l’altro trentennale filone di ricerca Geo-Meteorologico-Ambientale del Mediterraneo. Via via propagato dal nucleo centrale di Sicilia al quadro di svolgimento Atlantico-Afro-Euro-Mediterraneo sino alla ideazione di sana pianta del modello a “scenari meteorologici” raccolti nel libro Scenari Meteorologici Ambientali Mediterranei – L’unicità del Clima Mediterraneo che gli è valso in Italia il Premio speciale Carver 2014 per la saggistica. A supporto di quanto sintetizzato si illustra in dettaglio il bagaglio scientifico interdisciplinare delle scienze ambientali costruito gradualmente secondo il seguente percorso personale in tre filoni concatenati: 1 Ricerca e formazione; 2 Esperienza professionale; 3 Docenza universitaria a contratto di insegnamenti ambientali in corsi di laurea e master di 1° e 2° livello per le Facoltà d'Ingegneria dell'Università di Catania ed Enna, e per la Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino.



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